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L’ARTE CONTEMPORANEA INCONTRA L’ECCELLENZA IN PIEMONTE
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Art for Excellence, rassegna d'arte contemporanea
Sommo Fratelli

PIETRO SOMMO E NAZARENO BIONDO: LA LEGGEREZZA DELLA FORZA | ARTFOREXCELLENCE

La forza si esprime in molti modi, alcuni espliciti altri meno.
Spesso risiede nel movimento e nella potenza di una azione, altre volte la percepiamo in uno sguardo, nella postura di una persona, nell’imponenza di un edificio o di un’opera.
In questo mondo che è sempre più veloce, liquido, in continuo movimento e cambiamento ci dimentichiamo della stabilità, della certezza. Ci capita di tralasciare i valori che sono radici imprescindibili del nostro essere umani, cui forza vera è la capacità di avere valori solidi e ben piantati a terra.
Abbiamo intervistato l’architetto Pietro Sommo e l’artista scultore Nazareno Biondo, entrambi lavorano materiali solidi, forti e pesanti.
Da una parte abbiamo la solidità, la bellezza e la ‘protezione’ che marmi, pietre e graniti possono darci e dall’altra la possibilità di far sembrare tutto ciò leggero e mutevole nonostante la pesantezza oggettiva del materiale.

Così dovrebbe anche essere il modo di vivere la nostra umanità, ben saldi nei valori ma leggeri nell’esporli e presentarli, perché la leggerezza, come diceva Calvino, non è sempre superficialità.

Pietro Sommo dell’azienda Sommo Fratelli

AFE: Come azienda, spesso, avete a che fare con il mondo dell’arte. Cosa vi affascina di più di questa realtà?
Pietro Sommo
Negli anni, abbiamo collaborato con molti scultori torinesi e non solo. Quello che rende particolare l’incontro con un artista è vedere come riesce a dare vita al materiale e nel nostro caso i marmi, mediante forme o finiture particolari. Mi è capitato di toccare statue di corpi femminili, che sembrava veramente di accarezzare persone vere.

AFE: I marmi che lavorate danno il senso di stabilità, solidità. In un mondo molto liquido fatto di continui e veloci mutamenti, cosa vuol dire per l’azienda Sommo “solidità”?
Pietro Sommo
Mi ha sempre affascinato l’idea di poter lasciare qualcosa di tangibile e che persistesse nel tempo. L’idea di andare al Museo della GAM e camminare sui marmi che erano realizzati dalla nostra ditta ed in particolare dai tre fratelli fondatori zio Carlo, zio Giuseppe ( anzi “ barba Carlo e barba Pinin” da buoni sabaudi ), e nonno Pietro, mi danno l’idea quasi di immortalità. Così come i pavimenti a damier in marmi bianchi e grigi, delle biglietterie del nostro Palazzo Reale di Torino. Passeggiare per Torino e vedere nostre lavorazioni, inoltre ci fa sentire ancora più “nostra “ questa splendida città.
Quando noi non ci saremo più, le pietre parleranno di e per noi.

AFE: Cosa vi ha convinto ad aderire al progetto Art For Excellence?
Pietro Sommo
Sicuramente l’idea di fare qualcosa di diverso dai soliti format.
Trasmettere non solo un messaggio pubblicitario, ma anche cercare di avvicinare le persone alle varie forme di arte, che sia scultura, pittura o altro. Non da meno, la competenza e simpatia dello staff, che ci ha seguito passo dopo passo.

AFE: Cosa vi colpisce di più dell’arte di Nazareno Biondo?
Pietro Sommo
Conoscevo le sue opere, ancor prima di avere la fortuna di collaborare con lui.
Nazareno, mi è piaciuto fin da subito per l’entusiasmo e la competenza verso il suo lavoro che trasuda da ogni poro del suo corpo.
Amante dei marmi, come noi, abbiamo subito trovato una sintonia che ci ha portato ad un vero e proprio incontro tra l’opera artistica da lui eseguita e la nostra ditta; infatti le sue sculture poggiano su un tavolo in marmo realizzato da noi.


L’artista sculture Nazareno Biondo

AFE: I tuoi lavori sono realizzati con materiali pesanti ma che tu riesci a rendere leggeri, qual è secondo te la differenza tra leggero e pesante nel tuo modo di vedere l’arte?
Nazareno Biondo
Manipolare la materia per renderla, almeno ad uno sguardo, quello che non é realmente, é un po l’inganno che risiede nelle mani degli artisti scultori. Il marmo é il mezzo di comunicazione che più si addice a questo intento, sia per il risultato che per la longevità; con un poco di pazienza può diventare qualsiasi cosa, da una lattina schiacciata ad un pacchetto di sigarette accartocciato, dalla bustina di un preservativo alla confezione di un pacco di Chewingum. Tutti soggetti che fanno parte del consumismo sfrenato della società in cui viviamo, che ritroviamo svolazzare a terra per strada come rifiuti.
Qui risiede il concetto del mio lavoro, usare un materiale nobile pesante come il marmo bianco di Carrara non per riprodurre le classiche sculture, bensì per raffigurare i rifiuti inanimati della società, che nonostante passino con leggerezza inosservati, hanno invece un grande peso sull’ambiente in cui viviamo. Nonostante molte polemiche riguardo i soggetti, nell’arte troviamo sempre una verità, visivamente leggera ma di pesante significato.

AFE: Che tipo di materiale senti che ti possa appartenere di più come artista?
Nazareno Biondo
Ho cominciato a lavorare il marmo fin dal primo anno di accademia e da allora non ho più smesso. Il mio essere é legato a questa materia e non sarei mai capace di fermarmi.

AFE: Art for Excellence ti fa incontrare un’impresa. Secondo te, il mondo delle aziende, cosa ha a che fare con l’arte?
Nazareno Biondo
Il mondo delle aziende ha molto in comune in quanto l’artista è un imprenditore di se stesso. Soprattutto nell’epoca in cui viviamo i grandi artisti diventano come grandi aziende; marchi, riconoscibili a prima vista, che devono occuparsi di moltissime cose; dall’idealizzazione alla progettazione, alla scelta dei materiali, alla realizzazione e poi imballi, trasporti, testi, contatti, pubbliche relazioni, ed in questo caso interviste.

AFE: Puoi rivelarci che cosa ti ha ispirato nel lavoro per F.lli Sommo, oppure qualcosa dell’opera?
Nazareno Biondo
L’incontro con Pietro Sommo é stato ammirevole fin da subito. Una persona di larghe vedute che mi ha dato carta bianca in quanto riteneva i miei lavori già interessanti. L’opera che presento ad Art For Excellence rispecchia molto entrambi in quanto é legata strettamente al materiale che usiamo.
Oltre che molto provocatoria è una scultura carica di concetti. Nel mio caso il lavoro, intesa come energia consumata, risiede nella polvere e nei pezzi di scarto. Quando finisco una scultura paradossalmente quel che rimane è il marmo che non toccherò più, mentre tutto quello che ho lavorato diviene scarto, macerie da buttare via.
In quest’opera possiamo trovare polvere in bustine all’interno di una valigetta scolpita nel marmo, blocchetti modellati ed incisi come fossero banconote e lingotti, passando cosi da rifiuti (di una scultura più grande), ad una massima rappresentazione di valore economico. Questa installazione nasce con uno sguardo critico verso l’odierna frenetica società dei consumi, ma naturalmente accostata ad una ditta come Fratelli Sommo il messaggio che porta cambia radicalmente, rispecchiando il valore che può avere una passione che diventa un lavoro, come quello di modellare la materia, restando vicino alla propria famiglia.