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L’ARTE CONTEMPORANEA INCONTRA L’ECCELLENZA IN PIEMONTE
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GIANNI COLOSIMO

PER STUDIO SISTEMA

Gianni Colosimo (Santa Severina, Crotone, 1953).

All’inizio degli anni Settanta, comincia a frequentare l’ambiente sperimentale del mondo dell’arte e del teatro di ricerca di Torino dove si era trasferito con la famiglia. A diciotto anni intraprende la collaborazione con la Mobile Action Artist Foundation diretta da Ulla Alasjiarvi e Beppe Bergamasco che aveva collaborato con lo Zoo di Pistoletto, partecipando ad alcune performance e al film sperimentale Concerto rituale di Ugo Nespolo insieme a Enrico Baj, Gianni Piacentino e altri artisti. Nel 1976 debutta come artista all’Accademia Albertina di Torino con la performance Berlinguer mon amour.

Nel 1977 realizza presso la Galleria Giorgio Persano la performance Freud Mein Freund. L’anno successivo si trasferisce a Roma dove debutta come performer in alcuni dei più importanti teatri e spazi sperimentali.

Nel marzo 1978 ripropone, con grande successo di critica e di pubblico, una edizione aggiornata del Freud mein Freund al teatro Alberico e, dopo qualche mese, al teatro Spazio Uno. L’anno successivo, per la rassegna One Men Show curata da Simone Carella, realizza al Beat 72 la performance L’uomo di Cosenza, che aveva debuttato precedentemente al Teatro Rendano durante il Festival Postavanguardia di Cosenza.

Nel gennaio 1981 realizza presso la Galleria d’Arte Moderna di Roma, nell’ambito della rassegna “Ombre Metropolitane” curata da Beppe Bartolucci, l’installazione-performance Il grande sonno della trapezista, che fece scandalo perché gli spettatori anziché pagare il biglietto d’ingresso erano pagati per assistere alla performance.

Risalgono al periodo romano tra il 1978 e il 1981 due performance squisitamente concettuali: Secret message, realizzato in collaborazione con lo scrittore e critico teatrale Franco Cordelli, e lo spettacolo “postale” La tenebrosa notte di William J. Peirce. Nel giugno del 1978 viene invitato da Renato Barilli, Francesca Alinovi e Roberto Daolio a partecipare alla prestigiosa “Seconda Settimana Internazionale della Performance” di Bologna dove presenta la performance Hommage a Foucault, che sarà poi ripresa l’anno successivo presso la Galleria Peccolo di Livorno. Nel 1981 è invitato dall’ICC – Internationaal Cultureel Centrum di Anversa a riproporre un’edizione aggiornata de L’uomo di Cosenza. A maggio è nuovamente invitato da Renato Barilli, Francesca Alinovi e Roberto Daolio a partecipare alla rassegna “Tutte le arti tendono alla performance”, che a luogo in diverse località dell’Emilia Romagna e dove presenta Il mare del capezzolo incantato.

Nel 1982 si laurea in Lettere Moderne con la tesi Il teatro del vuoto di Yves Klein e la spettacolarità nell’arte contemporanea in cui mette a fuoco le coordinate estetiche e teoriche della sua ricerca artistica. A maggio è invitato dal teatro Out Off di Milano a partecipare alla manifestazione “Limitrofie” in cui presenta all’Accademia di Belle Arti di Brera la performance Il vortice del desiderio è privo d’orizzonte. A giugno, per conto del Festival Asti Teatro, realizza nella piazza del Palio la colossale installazione-performance I traditori del silenzio celeste.

Nel 1983 presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma realizza un’installazione site-specific per la mostra Una generazione Postmoderna a cura di Renato Barilli, Francesca Alinovi e Roberto Daolio. A settembre, in occasione de “L’Estate Romana” presenta nell’Anfiteatro di Villa Borghese la performance Il giardino di Dafne.

Nel 1984 per la Rassegna d’Arte e Teatro “Differenti Sensazioni” a Collegno (Torino) realizza Watteau a Citera. Presso la Galleria Martano di Torino nel 1985 realizza la performance L’ultimo sogno di Piero Manzoni e l’anno successivo al Museo del Castello di Rivoli, Nebbia di latte che sarà ripresentata nel 1988 al Cabaret Voltaire di Torino.

Su invito del Festival “Imput Port” di Grugliasco (Torino), debutta nel 1987 con la performance Il profumo dell’invisibile che sarà replicata lo stesso anno al “Nuovo Festival di Teatro” di Chieri (Torino).

Nel 1988 presenta nell’ambito della manifestazione “Eventi d’Arte 2” di Grugliasco l’installazione-performance Scultura che specchia la nostra anima.

Nel luglio del 1989, per la rassegna “Differenti Sensazioni”, realizza la performance Acta Memoranda.

A partire dal 1990 Colosimo abbandona la performance per avviare una ricerca pittorica ispirata al linguaggio e all’iconografia dell’arte primitiva. Realizza inoltre per la prima volta, una serie di opere con i dollari.

Nel 1997 ritorna alla performance realizzando, all’Unione Culturale di Torino, Nutella Gutemberg che verrà ripresa l’anno dopo al Teatro Nuovo e al Teatro Juvarra di Torino. Verso la fine degli anni Novanta intraprende la sua attività di organizzatore e mecenate fondando l’associazione culturale “Infinito LTD” con la quale idea, progetta e finanzia il prestigioso Festival di Arti Performative “Torino Chiama! Infinito LTD Performing Arts Festival” che debutta nel maggio del 2000 e la cui seconda e ultima edizione si terrà nel settembre dell’anno successivo. Sempre a maggio inaugura la Galleria Infinito LTD che dirigerà fino al 2004.

A partire dal 2005, Colosimo riprende la sua attività artistica che sfocerà nel settembre dell’anno successivo in una mostra a Milano presso la Galleria Pack. In questa occasione realizza la monumentale e provocatoria installazione, Wallpaper. Il vortice del desiderio è privo d’orizzonte, ricoprendo le pareti e il pavimento della galleria — quattro ampie stanze, per un totale di circa 250 metri quadrati di superficie — con una sorta di carta da parati fatta con oltre centomila banconote originali da un dollaro. Oltre a suscitare clamore e dibattito, la mostra ottiene un notevole successo di critica e di pubblico. La stessa mostra viene riproposta nel giugno 2008 a Roma negli spazi della Galleria Motelsalieri con un nuovo titolo: Senza scarpe in un baratro di errori.

A luglio del 2008 viene invitato da Francesco Poli a partecipare alla Biennale di Scultura di Carrara, dal titolo Nothing but sculpture, dove presenta la lapide Ai caduti per l’Arte.

A partire dal novembre del 2009 e fino al novembre del 2010, realizza Il silenzio incestuoso della mia ombra ferita, una mostra che ‘ha luogo’ sulle pagine di quattro riviste d’arte contemporanea: Exibart, Mousse, Nero e Artforum. Il 7 novembre 2009 al Teatro Carignano di Torino, in occasione della rassegna “Accecare l’ascolto” organizzata da Andrea Bellini per Artissima, realizza la performance Ultimo frammento onirico di un cuore bizantino infranto. L’anno successivo, durante il vernissage di Artissima, negli spazi dell’Oval di Torino, presenta la performance Obsoleti cani randagi con un sapore di cenere in bocca. Invitato da Laurent Le Bon, coproduce in collaborazione con il Centre Pompidou di Metz la mostra L’arte contemporanea raccontata ai bambini che si inaugura nel luglio del 2011. Nello stesso anno viene invitato da Sabrina Raffaghello a partecipare alla “Seconda Biennale di Alessandria” con l’installazione Don Yuan. C’è del latte e del miele sotto la tua lingua cinese.

Invitato da Patricia Houg, nel settembre 2012 ripresenta a La Sucrière di Lione, L’arte contemporanea raccontata ai bambini arricchita con trenta nuove opere. A ottobre dello stesso anno, viene invitato da Sponge Arte Contemporanea, nell’ambito della manifestazione “Indipendent 3”, a realizzare la performance L’orso ed il toro: un amplesso misericordioso.

Nel giugno 2013, in occasione della manifestazione “Marble Week” a Carrara, presenta negli spazi di Palazzo Binelli della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, la mostra L’arcana profezia delle sette vacche tibetane poi ripresa a ottobre dalla galleria parigina Baudoin Lebon ad “Art Elisée” a Parigi.

Nel 2014 viene invitato da Maria Teresa Roberto a partecipare con la mostra “Il grande sonno della trapezista” alla sezione Surprise della GAM di Torino; nello stesso anno espone da Riccardo Costantini e a “The Bank” a Torino.  Maurizio Cattelan nel novembre 2014 rende omaggio a Colosimo (ed a Hans-Peter Feldmann) incaricando l’artista citazionista Eric Doeringer a creare un ‘installazione con 40.000 dollari presso la scalinata di Palazzo Cavour a Torino sede della mostra “Shit and Die”.

Nel 2015 presenta la mostra personale presso la galleria Giacomo Guidi di Roma dal titolo “Resurrezione”; Sempre nel 2015 la mostra di un solo giorno “Il ritorno dell’Uomo Raggio” alla galleria Riccardo Costantini – Torino. Sempre alla galleria Riccardo Costantini Contemporary, nel 2016 la mostra personale “Uneasiness” che si conclude con la performance “Deposizione”.

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